Sono saltate un terzo delle corse WorldTour quest’anno. Con la cancellazione di GP Québec e GP Montréal, salgono infatti a 12 su 36 gli eventi della massima divisione annullati in questo 2020 sconvolto dal coronavirus (in precedenza era saltato anche il Giro di California, ma ben prima dell’emergenza). Un bilancio molto pesante, che ovviamente peggiora ulteriormente nel momento in cui si vanno a vedere le altre categorie, considerando che nel complesso sono saltate quasi duecento corse ai vari livelli (senza andare a contare gli eventi dilettantistici e amatoriali in tutto il mondo, partendo dal nostro paese in cui i calendari proposti dalla FCI evidenziano le numerose perdite).
Inoltre, alcune delle corse che si svolgeranno quest’anno sono state accorciate, a partire dalla Vuelta a España che si correrà su 18 tappe giorni e non su 21. Con cinque eventi svolti prima della pandemia, ne restano dunque 19 nel calendario che si aprirà ad agosto con la Strade Bianche. Su 167 giorni previsti, se ne correranno dunque 119 con una perdita pertanto di 48 giorni di gara nell’arco della stagione (contando anche le tappe tagliate agli eventi già svolti).
Una perdita dunque intorno al 29%, in linea sostanzialmente con il numero di corse saltate. Se infatti i grandi giri sono ancora tutti in piedi, la corsa iberica ha perso tre giorni, ma anche molte corse di una settimana hanno dovuto tagliare alcune tappe, in linea generale assestandosi a cinque giorni di corsa, ad eccezione della Tirreno – Adriatico che al momento ha conservato interamente la sua programmazione.
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